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L'allevamento in Valle d'Aosta

Sei mesi di stabulazione, sei mesi di spostamento costante, tra boschi, alpeggi e prati in pianura

Il sistema tradizionale di allevamento nella nostra regione prevede la stabulazione fissa in inverno, mentre nel periodo estivo quasi tutte le femmine (bovine, ovine, caprine) salgono in alpeggio a diverse altitudini, seguendo il ciclo vegetativo dei pascoli.

Nel periodo invernale avviene la maggioranza dei parti. La tipologia di allevamento più diffusa è quella di piccola/media dimensione, a conduzione familiare.

Nel periodo estivo gli animali salgono in alpeggi situati fino 2.500 metri di altitudine, dimostrando di avere un'eccezionale capacità di sfruttamento dei pascoli e uno straordinario adattamento alle avverse condizioni ambientali, grazie a notevoli capacità motorie.

Allevamento in Valle d'Aosta
Allevamento in Valle d'Aosta

I numeri dell'allevamento valdostano

35.000 bovini per un totale di 1200 aziende circa: negli anni la situazione è profondamente cambiata.

Dal 2003 al 2006 le aziende i allevamento bovino sono diminuite in modo costante, circa cinquanta all'anno, passando da 1402 a 1292. I capi di bestiame di razza pezzata rossa sono scesi da 23.762 a 22.245 e quelli di razza pezzata nera-castana da 16.111 a 14.244. Globalmente, considerando anche gli esemplari non di razza, il 2003 ha registrato la presenza di 41.233 capi, mentre il 2006 ne ha contati 38.140.

Le aziende di allevamento di ovini e caprini sono in netta crescita, come dimostrato dal numero dei soci che nel 2000 erano 60 e nel 2006 ben 379, per un totale di 3.086 caprini (pari al 65% degli esistenti in Valle d'Aosta) e 1.465 ovini (55% del totale).

La selezione

Gli obiettivi principali della selezione genetica della razza sono il potenziamento delle performance produttive di latte destinato alla caseificazione e il miglioramento delle caratteristiche della carne.

 A differenza delle razze più diffuse che possono beneficiare di numerose linee e schemi di selezione, nella Valdostana la selezione può contare solo su una popolazione numericamente limitata. Diventa quindi essenziale poter lavorare sulla totalità di questa popolazione per ottenere delle positive riposte selettive; infatti al di sotto della soglia di 10.000 vacche iscritte nel libro genealogico non è possibile ottenere dati sufficientemente attendibili per imprimere spinte selettive e si rischia di non gestire in modo corretto la consanguineità.

Il miglioramento genetico si attua attraverso lo schema di selezione, che prevede l'impiego di giovani tori, provenienti da accoppiamenti programmati e che abbiano superato positivamente la prova di performance-test.

L'indice I.R.C.M.

L'indice I.R.C.M. esprime le caratteristiche di duplice attitudine (latte e carne) delle nostre razze bovine

Questo indice viene definito considerando le prime cinque lattazioni di tutti i soggetti controllati e valutando, oltre alla produzione di latte, la muscolosità e la mammella.

Questi fattori sono considerati in maniera proporzionalmente diversa a seconda della razza:

  • per la pezzata rossa = latte 70% - muscolosità 25% - mammella 5%
  • per la pezzata nera/castana = latte 50% - muscolosità 50%