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INDICAZIONE PER L’USO PRUDENTE DELL’ANTIBIOTICO NELLA MESSA IN ASCIUTTA

L’Azienda USL in collaborazione con A.N.A.Bo.Ra.Va. ha redatto un documento che propone delle indicazioni per l’uso prudente dell’antibiotico

Data pubblicazione:

24 agosto 2022

La Struttura Complessa di Igiene Allevamenti e produzioni zootecniche del dipartimento di prevenzione dell’Azienda USL in collaborazione con A.N.A.Bo.Ra.Va. ha redatto un documento che propone delle indicazioni per l’uso prudente dell’antibiotico nella messa in asciutta delle bovine da latte in attesa dell’emanazione di linee guida regionali sull’ “Uso prudente dell’antibiotico negli animali da reddito”. Questo documento riassume i criteri di selezione delle bovine che necessitano di un trattamento antibiotico al momento della messa in asciutta. L’esigenza di avere delle linee guida sull’utilizzo prudente dell’antibiotico durante la messa in asciutta degli animali nasce da alcune norme europee emanate negli ultimi anni. Infatti il miglioramento dello stato sanitario degli allevamenti ottenuto negli ultimi decenni e l’aumentata sensibilità nei confronti dell’uso responsabile dell’antibiotico ha fatto sì che l’Unione Europea emanasse nel 2015 una Comunicazione ove si raccomanda di evitare il trattamento sistematico alla messa in asciutta e valutare e attuare misure alternative caso per caso. Nel 2018 il Regolamento (UE) 2019/6 ufficializza il divieto di utilizzare antibiotici per la profilassi in maniera sistematica, rendendo di fatto necessaria l’adozione della terapia selettiva alla messa in asciutta, dove l’utilizzo dell’antibiotico al momento della messa in asciutta andrà quindi giustificato da una diagnosi di infezione sufficientemente affidabile, in grado di individuare i singoli animali che necessitano realmente di una terapia.

Per questo motivo è necessario, in collaborazione con il Veterinario Aziendale, definire dei criteri di selezione delle bovine da trattare considerando comunque che nella nostra realtà assistiamo ad una promiscuità di animali appartenenti ad allevamenti diversi in condizioni non troppo ottimali nel periodo dell’alpeggio che corrisponde per quasi tutti gli animali all’avvicinarsi del periodo di asciutta.

Sulla base di queste condizioni è stato proposto il seguente schema di intervento da utilizzarsi in maniera flessibile all’interno degli allevamenti ed in funzione dello stato sanitario delle singole bovine:

 

Allevamento a basso rischio

Allevamento a medio rischio

Allevamento ad alto rischio

Requisiti

dell’allevamento

- assenza di S. aureus e S. agalactiae

- SCC latte di massa

<200.000 (media geometrica degli ultimi 3 mesi)

- Terapie <40% delle

vacche in

lattazione/anno

 

-assenza di S. agalactiae

presenza di S. aureus

- SCC latte di massa 200.000-

300.000 (media geometrica degli ultimi 3 mesi)

- Terapie 40-80% delle vacche in lattazione/anno

- gli animali sono monticati in alpeggi che eseguono

periodicamente le analisi ex

reg. CE 853/2004 (ad es.

conferiscono a caseifici di

piano) e sono disponibili dati

su SCC

- presenza di S. agalactiae e di S. aureus

- SCC latte di massa

>300.000 (media geometrica degli ultimi 3 mesi)

- Terapie >80% delle

vacche in lattazione/anno

- gli animali sono monticati

in alpeggio e non sono

disponibili dati su SCC del latte di massa

Animali che

possono essere

sottoposti a

terapia

antibiotica in

asciutta (almeno

1 requisito deve

essere

soddisfatto)

- SCC >200.000 su

almeno uno degli

ultimi tre controlli

- presenza di mastiti

cliniche durante la

lattazione

- CMT positivo alla

messa in asciutta**

- esame colturale

positivo***

- SCC >150.000 su almeno

uno degli ultimi tre controlli

- presenza di mastiti cliniche

durante la lattazione

- CMT positivo alla messa in

asciutta**

- esame colturale positivo***

-SCC >100.000 su almeno uno degli ultimi tre controlli

- presenza di mastiti

cliniche durante la

lattazione

- CMT positivo alla messa in asciutta**

- esame colturale

positivo***

Allevamenti che

possono essere

sottoposti a

terapia

antibiotica in

asciutta

(almeno 1

requisito deve

essere

soddisfatto)

-Trend sfavorevole della conta cellulare delle analisi funzionali effettuate prima della salita in alpeggio in almeno il 20% delle vacche in lattazione

- Comunicazione di sforamento SCC nel 2022;

- Presenza S. agalactiae e di S. aureus diagnosticata nel corso 2022;

- Presenza di mastiti cliniche durante la stagione di alpeggio >10% dei capi

dell’effettivo dell’alpeggio

 

** Per evitare che sfugga un’infezione instauratasi nel periodo che intercorre tra l’ultimo controllo individuale e il momento della messa in asciutta, è sempre opportuno, immediatamente prima della messa in asciutta, eseguire un CMT (California mastitis test) su tutti i quarti. I risultati del controllo eseguito devono essere documentati (registro di tracciabilità, con identificativo dell’animale, data del test ed esecutore).

*** Raccomandato, in particolare, negli allevamenti con presenza di contagiosi (S. agalactiae e S. aureus) sulle bovine che non sarebbero da sottoporre a terapia in base ai criteri precedenti; da eseguire possibilmente mediante prelievo sterile 7-15 giorni prima della messa in asciutta. In caso di infezioni da S. aureus, è raccomandato il monitoraggio periodico della resistenza agli antibiotici mediante test di sensibilità

 

Andrà dunque individuato il protocollo più adatto all’allevamento (inclusa l’eventuale adozione di un sigillante interno del capezzolo e di prodotti immunizzanti), in modo da iniziare con prudenza e gradualmente a ridurre il numero di trattamenti alla messa in asciutta, per progressivamente estendere la terapia selettiva il più possibile, senza comunque mettere a repentaglio la salute ed il benessere degli animali.

Nei casi in cui l’utilizzo dell’antibiotico non sia indicato per il trattamento in asciutta, è utile un

trattamento con l’utilizzo di sigillanti intramammari in pasta, a base di bismuto e siliconi.  L’introduzione dei sigillanti deve essere preceduta da disinfezione del capezzolo ed in modo particolare dello sfintere.

Indipendentemente dal tipo di asciutta che verrà consigliata all’allevatore, si ritiene utile l’adozione fin d’ora di un corretto PIANO DI GESTIONE SANITARIA ai fini del contenimento ed eradicazione delle

patologie mammarie in generale.

Il PIANO DI GESTIONE SANITARIA dovrà fondare le sue basi sull’importanza dell’igiene della

mungitura, l’utilizzo dei guanti monouso e di carta a perdere, l’adozione routinaria delle disinfezioni

pre e post diping, senza dimenticare la formazione dei gruppi di mungitura e la riforma degli animali

cronici.